sabato 15 novembre 2014

Merdavigliosi anni 2000

Ogni civiltà, dopo aver raggiunto l'acme, è destinata al declino, se non in senso economico e strutturale, quanto meno sotto l'aspetto morale.

Il mio personale punto di vista, guidato dalla mia esperienza e da una modesta analisi di ciò che mi  circonda, mi ha portato a desumere che la civiltà occidentale, la nostra, espressione di progresso e globalizzazione, è sempre più ridicola.

Tutto ebbe inizio lì, con lo scoccare del XXI secolo, con il 2001, l'anno del futuro, anno in cui autori e registi famosi avevano proiettato le speranze per il promettente millennio che era alle porte, che stava per dare il via alle danze.

Chi lo avrebbe detto che le cariche aspettative si sarebbero tradotte in caricaturali vignette tragicomiche.

Basta dare una rapida scorsa agli eventi, a partire dal primo gennaio, per capire che c'era quacosa di sbagliato, che la direttrice presa dall'umanità, quasi 15 anni fa, aveva in sé qualcosa di intrinsecamente corrotto, marcio.

Quel gran simpaticone di George W. Bush, una delle più gravi cause di dissenteria mondiale, vince le elezioni.

Silvio Berlusconi forma un nuovo governo.

Augusto Pinochet viene riconosciuto come non processabile e contemporaneamente centinaia di famiglie cilene riscontrano dolorosissimi bruciori anali.

Britney Spears esce con il suo primo Album: Britney. Gravissimo.

Esce il Best of Laura Pausini. Perché il declino dell'umanità si vede anche da questo.

L'11 settembre crollano le torri gemelle.

La Grecia decide di entrare a far parte dell'Unione Europea, che ha adottato moneta unica. Spassoso.

Gli Stati Uniti si rifiutano di retificare il protocollo di Kyoto.

Gli anni che sono succeduti al famigerato 2001, a conti fatti, però, sono anche più tragici, se confrontate con le informazioni, approssimativamente riportate sopra.

Tuttavia il mio intento, qui, consisteva solo nel farvi fare un salto di 15 anni, verso quel favoloso decennio '90 che finiva e che, in grembo, già portava il seme del demonio: quella popolazione fatta ancora di spermatozoi ed ovouli o di piccoli, innocenti infanti.

Sono e siamo cresciuti, oltre che formati, in decenni decadenti, decenni che si sono macchiati di colpevolezza nell'aver creato una massa di imbecilli, ipocriti, incapaci di niente se non di esprimersi a suon di cuoricini o stupidi, falsi, sentimentalismi.

Il ventunesimo secolo è davvero nammerda.

domenica 9 novembre 2014

Io sono Nessuno

"Mamma, ma quindi secondo te cosa diventerò da grande?"
"Amore mio, quello che vuoi, studierai ciò che più ti piace e diventerai felice."

Puttanate.

Una vagagonata infinita di puttanate.
Ancora una volta, quindi, mi ritrovo a pormi il solito, titro, ritrito e irritante quesito: perché i nostri genitori non ci hanno detto la verità?

Chiariamoci, non mi aspettavo che mi dicessero come andasse a finire "Scrubs", dato che era un'idea telefilmica ancora nelle palle del creatore della serie; neppure che mi svelassero che fine avesse fatto Carmen San Diego, ma, francamente, a posteriori, avrei apprezzato una cinica costatazione della realtà.

Certo è che, a quel tempo, sarei rimasta emotivamente sconvolta e, se l'ammonizione della genitrice fosse arrivata in pieno uragano adolescienziale, ovvio che la reazione sarebbe stata: "Tu nn mi kapisci, nn dai slancio all'individuo pensante ke c'è in me, sei aridaaaah"

Tuttavia non c'è da escludere che, se ogni genitore avesse esposto brutalmente, al frutto dei propri lombi, l'analisi del reale, adesso non ci sarebbe un'intera generazione delusa di non essere diventata astronauta/velina/calciatore/Indiana Jones.

"Figlio mio, c'è una buona percentuale probabilistica che tu possa diventare un autentico Nessuno."
Questo mi dovevano dire. Questo ci dovevano dire.

Invece lo sciocco ovulo e lo sciocco spermatozoo di origine mi hanno fatto credere, sperare, amare disperatamente ciò a cui mi stavo appassionando.
Con la fuorviante frase "Studia quello che più ti piace" mi hanno fottuta, illudendomi che la biforcazione dopo il liceo avesse una così facile soluzione. Così mi hanno esposto alle critiche, all'evidente inutilità di ciò per cui sto studiando, al fallimento, all'espatrio, come si getta un trancio di carne nella gabbia dei leoni.

Sì, perché , vi spiego, la Storia, quello che studio, è inutile, è fuffa, è un collage di informazioni che tutti potrebbero leggere, assimilare, comprendere, non c'è niente da capire nella noiosità di quello che, da anni, mi sta facendo spendere soldi, sudore, pianti e ansie.

La mia curiosità verso questa materie è così farcita di nulla che ormai quasi mi imbarazza presentare il mio percorso accademico; quasi mi vergogno di me stessa perché faccio il nulla, faccio la fuffa.

E mi vergogno a dire che la fuffa mi piace.

Mi vergogno a dire che mi capita di divertirmi quando studio, perché ho scelto una materia tanto affascinante da preferirsi quasi ad un bel pene eretto.

Mi vergogno perché scegliendo Storia ho spontaneamente scelto di diventare Nessuno, convinta, invece, che avrei  così dato una chance alla mia misera condizione di essere umano; che sarei diventata una persona acculturata, amando, con semplicità, il materiale che avevo per le mai.

Paradossalmente abbiamo scelto Storia, quando, noi, palesemente, nella Storia, non saremo mai Nessuno.